Folegandros
L’ISOLA in breve
Folegandros (o Policandro) offre al viaggiatore un “benvenuto” soleggiato. Tra il benvenuto dell’arrivo e “l’arrivederci” della partenza si incontrano persone che da anni ci vengono e rivengono e hanno già creato legami forti sia con il posto che con i suoi abitanti.
Folegandros è l’isola della giusta misura. Il suo sviluppo turistico controllato degli ultimi due decenni permette all’ isola di conservare intatte le sue caratteristiche e la sua fisionomia. Nel frattempo però sono state sviluppate delle infrastrutture moderne e dei servizi turistici organizzati.
Gli abitanti di Folegandros continuano a prendere cura del loro posto e a godersi della vita al loro modo particolare che condividono con il sempre crescente numero di amici dell’ isola
All’arrivo al porto di Caravostassi, Folegandros pian piano comincerà a svelare la sua straordinaria bellezza. Basta solo girovagare per i lastricati di Hora e per le stradine strette di Castro, salire sulla roccia della Madonna con la vista panoramica sull’Egeo, nuotare alle sue spiagge sia deserte che frequentate, scoprire la natura tra i sentieri che percorrono ogni angolo dell’isola. Vale la pena assaggiare i piatti tradizionali a Hora, a Caravostassi, a Angali o a Ano Merià e divertirsi la sera con racomelo nelle piazze di Hora.
LA STORIA di Folegandros
Secondo la mitologia, l’isola prese il suo nome dal figlio di Minosse, Folegandro. Un’ altra versione vuole che il nome dell’isola provenga dalla parola fenicia “phelekgundari” che significa ‘terra sassosa’, riferendosi alla morfologia dell’isola. Secondo la tradizione dall’isola passarono Lelegi, Cretesi, Cari e Fenici.
L’isola fu abitata per la prima volta intorno alla metà del III millennio a.C., mentre tutti i reperti trovati e la provenienza del nome testimoniano l’impatto minoico sull’isola durante il II millennio a.C.. I primi abitanti, insediati sull’isola dalla Grecia continentale, furono Dori. Nel V secolo a.C. Folegandros ebbe partecipato alla Lega Ateniese.
L’antica acropoli dell’isola si trovava a Paleocastro, proprio sopra il tempio della Madonna, dove rimangono ancora frammenti sparsi di vasi antichi e rovine di edifici. Un po’ più giù, al cimitero di Hora, si può vedere anche una parte delle mura che risalgono al 4o secolo a.C.. Nello stesso periodo sono datati anche dei nomi di adolescenti incisi sulle pareti della Crissospilià che si trova al Nord dell’isola.
In seguito, l’isola passa prima sotto il dominio dei Macedoni (3o secolo a.C.), dei Tolomei (1o secolo a.C.) e alla fine dei Romani. Durante l’era bizantina non ci sono riferimenti o ritrovamenti relativi alla storia dell’isola. Con l’inizio della Francocrazia (12o secolo), l’isola di Folegandros insieme alle altre isole delle Cicladi è sotto la dominazione Veneta (13o – 16o secolo) e appartiene al ducato di Nasso, fondato dal veneziano Marco Sanudo. In quei tempi si costruisce anche il rinomato Castro, un castello per respingere le incursioni dei pirati di quel periodo.
Dal 1617 e fino alla sua liberazione nel 1928, l’isola è sotto il dominio dei Turchi. Dopo la sua integrazione allo Stato Greco molti abitanti di Folegandros emigrano in Egitto, a Costantinopoli e ad Atene, molti di loro svolgono un ruolo fondamentale nella produzione artistica e letteraria, diventano ricchi e inviano soldi e beni alle loro famiglie sull’isola. Proprio in questo periodo si inizia ad abitare anche fuori Castro e comincia a formarsi Hora.
Durante il periodo della dittatura in Grecia, Folegandros diventa luogo di esilio. È solo negli ultimi decenni che l’isola si è sviluppata soprattutto per merito del turismo, sempre conservando la sua fisionomia tradizionale.
LA GEOGRAFIA dell’isola
Folegandros fa parte delle Cicladi del sud ovest. Ha un’altezza massima di 415 metri, una superficie di 32 metri quadri e ha circa 650 abitanti. La sua costiera è di 42 chilometri. È situata tra Milos ( 15 miglia nautiche) e Santorini ( 22 miglia nautiche) e dista dal Pireo 104 miglia nautiche.
L’isola è rocciosa e sterile con il punto più alto ai 415 m. alla cima di Sant’Elefterios.
L’inverno di solito è mite con poche piogge mentre nei mesi estivi ( luglio – agosto) sull’isola soffiano i meltemi (venti provenienti dal nord) mantenendo così la temperatura a livelli bassi.