L’ultima tessitrice di Folegandros, Elefteria D. Veniù, si è decessa pochi anni fa. È stata lei che ha tessuto su richiesta i tessuti che si trovano oggi all’Ecomuseo.
I tessuti esposti non sono esclusivamente opere della tessitrice sopracitata ma anche di altre tessitrici di Folegandros antecedenti. Molti di quei tessuti erano in uso nelle case di Folegandros e provenivano dalla loro dote.
Quelli esposti all’area espositiva di Hora appartengono alla collezione dell’Ecomuseo e alcuni di loro sono stati prestati a noi da donne moderne di Folegandros che li hanno trovati nei bauli delle loro nonne.
Alcuni dei tessuti risalgono agli inizi dell’ottocento. Sono particolarmente sottili e così fini nei colori e nella tessitura che, pur essendo esagerato, portano in mente i rinomati e unici chitoni di Amorgos del periodo classico.
Le forme geometriche sui tessuti hanno le origini, secondo i studiosi, ai sovrani bizantini che sono venuti nel territorio greco e in particolare a Creta nel 1092 d.c. . I disegni originali sono stati tramandati nel tempo attraverso la tradizione, fanno parte del cosiddetto patrimonio popolare e costituiscono una delle risorse artistiche dell’isola.
Nell’Ecomuseo c’è un tessuto in corso di lavorazione sul vecchio telaio esposto con intorno tutti gli attrezzi necessari. Il ‘hrami’(una specie di copriletto) del letto in colori e disegni tradizionali, è stato ispirato da disegni vecchi elaborati da Elefteria. Le tende e il copridivano sono a tinta unita con disegni in rilievo, frutto della pluriennale esperienza di Elefteria.